Il periodo ipotizzato della realizzazione del crocifisso potrebbe essere rintracciato intorno alla metà del 1600, in base alle caratteristiche visive. Il materiale di cui si compone è la cartapesta: questo dettaglio, insieme alla fisionomia, fa presupporre ad una mano poco esperta, riconducibile dunque alla scuola locale di cartapesta del 1600. Intorno alla statua vi è un alone di mistero. Una delle leggende più note affonda le radici nella rivalità tra i territori di Termini Imerese e Trabia e narra che i fedeli termitani desideravano portare il crocifisso proprio a Termini Imerese. Si racconta tra gli anziani del paese che il crocifisso, trafugato di notte, puntualmente l’indomani veniva ritrovato al suo posto nella chiesa di Maria Santissima delle Grazie. Dopo svariati furti, in una notte di pioggia, insieme al crocifisso, ritrovato come di consueto al suo posto, sul pavimento della chiesa vennero ritrovate delle impronte di piedi. Ancora oggi, se si guardano i piedi del crocifisso, si notano proprio tracce di fango e argilla, quasi a presupporre che fosse il Cristo stesso a tornare a piedi nella sua casa. Dopo quest’ultimo avvenimento si racconta che non fu più spostato.