Culto


Il culto della Madonna delle Grazie affonda le radici dopo la consacrazione del tempio alla Vergine.

Tutt’oggi infatti nella città di Termini Imerese è presente un forte attaccamento al culto mariano, per questa ragione probabilmente la chiesa le è stata intitolata.

Fonti riguardati la processione dedicata alla Madonna sono a noi ignote, ma si possono fare risalire al periodo in cui la statua della Madonna del Rosario fu acquistata.

Per 100 anni almeno infatti quest’ultima è stata venerata dai cittadini devoti, che hanno portato in processione il simulacro per le vie di Trabia.

Fin da subito, per suggellare la pace tra Trabia e Termini Imerese, il culto della Madonna delle Grazie venne affidato alla parrocchia di Trabia, mentre il tempio sacro rimaneva su territorio termitano.

Annualmente la festa della Madonna delle Grazie si apre sempre alcuni giorni prima dell’8 settembre con il triduo di messe dedicate alla Vergine. È una festa molto sentita dalla popolazione, in quanto coincide con il giorno della nascita della Vergine Maria.

La notte tra il 7 e l’8 settembre la chiesa rimane aperta durante tutta la notte: i confrati, dopo la veglia di preghiera sul sagrato, rimangono lì in attesa dell’”alborata”.

La mattina dell’8 settembre le strade del paese di Trabia vengono svegliate dalla tradizionale alborata e dalla banda musicale che insieme ai tamburinai e ai confrati girano per le vie annunciando il giorno di festa e dando vita alla tradizionale questua.

Tutte le celebrazioni del triduo e la messa di giorno 8 vengono abitualmente svolte sul sagrato, a causa delle ridotte dimensioni della chiesa che altrimenti non riuscirebbe ad ospitare i tanti devoti che accorrono per assistervi, complice il bel tempo e la bella stagione. Durante le messe il simulacro della Madonna viene esposto davanti al portone d’ingresso.

La messa solenne è al mattino, ed è proprio durante questa celebrazione che i novizi, uomini e donne, vengono “vestiti” dell’abitino, una casacca che porta i colori e lo stemma della Madonna delle Grazie, simbolo di vanto e di appartenenza.

Nel pomeriggio si ha la messa solenne che precede la processione. Alla fine viene sgomberato il sagrato e si dà inizio, con l’uscita del simulacro e dei primi botti, alla processione che avviene con la portata in spalla della vara in giro per le strade del paese dai confrati che  venerano la Madonna con preghiere e canti e intonando “addumannamuci a’ razzia a’ Maronna i Razzi”, come a invocare una grazia da parte della Madonna dispensatrice di grazie divine.

La Madonna fa rientro in chiesa ripercorrendo il corso principale intorno alle 23 e viene salutata da uno spettacolo di giochi pirotecnici.

La “vara”, che viene portata in spalla dai confranti durante tutta la processione, è in legno ed è stata sostituita negli ultimi anni. Ancora oggi sono presenti all’interno della chiesa due fercoli. Il primo utilizzato fino ai primi anni del 2000, è stato restaurato l’ultima volta nel 1995 e porta una effige con i nomi dei confrati che hanno provveduto a restaurarlo.Paragrafo

Il fercolo più recente invece è stato donato dalla famiglia Teresi in memoria dei genitori e tutt’oggi è proprio questo che  viene portato in processione durante la festa dell’8 settembre. Anche questo fercolo è stato oggetto di restauro.

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