Gli albori della chiesa della Madonna delle Grazie sono pressoché ignoti e rendono la collocazione storica della sua edificazione ardua.
La chiesetta sorge tra i comuni confinanti di Termini Imerese e Trabia, nella striscia di terra compresa tra fiume San Leonardo e il torrente Giardinello ed è stata per molto tempo contesa tra loro: la disputa ha avuto origine agli inizi del 1500 quando Blasco Lanza, giurista del tempo, venne in possesso del territorio tramite l’eredità della moglie Aloisia, nipote di Leonardo di Bartolomeo.
Il Lanza, figura politica particolarmente abile, perorò la causa alla corte di Ferdinando il Cattolico per permettere che i territori di Trabia fossero elevati a Feudo. Avendo ottenuto tale permesso, Blasco Lanza non esitò ad inserire nel feudo i territori della moglie. I termitani non restarono indifferenti di fronte al gesto del Lanza e inviarono al Re un loro rappresentante, per rivolgergli la loro ufficiale protesta e chiedere giustizia. Re Ferdinando, su pressione dei termitani, con una disposizione, datata 1513 in Valladolid avviò un’istruttoria sulle cui conclusioni avrebbe dovuto formulare un giudizio definitivo. Purtroppo tali conclusioni però non pervennero mai nelle mani del re.
Morto Ferdinando il Cattolico, salì al trono re Carlo V che, in conseguenza ad un nuovo reclamo dei termitani, venne in possesso dell’incartamento il 22 febbraio 1522 con il quale emise una sentenza grazie alla quale Termini Imerese poté riacquistare il suo territorio.
In seguito, a perenne ricordo dell’avvenimento, i contadini termitani costruirono, al confine con il territorio di Trabia, una chiesetta usando calce e pietre di forma piatta ricavate del fiume adiacente.
È possibile quindi fare una stima circa la data di costruzione del primo nucleo della Chiesa della Madonna delle Grazie collocandola intorno al 1525.
Successivamente non si hanno notizie sul culto e sull’uso della struttura fino agli inizi del 1600: Don Francesco Mugños, beneficiario della chiesa, ottenne da tal Natale Geraci, la concessione di 20 palme di terra ed in cambio a lui concesse un posto di sepoltura all’interno della chiesa.
Il 28 novembre 1641 il cardinale Doria ordinò che sulla porta della chiesa fossero innalzate le insegne del re, di sua eminenza e della città di Termini Imerese e che sulle pareti della chiesa venissero murate le due lapidi in ricordo della visita.
«Alla santissima venerazione della vergine delle grazie madre di Dio, sotto il pontificato di Innocenzo X, governando Filippo IV l’invitto re di Spagna e di Sicilia, ed essendo governatore di questo regno don Piero Faxardo Zuniga y Requenses Marchese de Los Veles, essendo arcivescovo di Palermo Don Ferdinando Andrade Castro a perenne ricordo dei posteri e per la fine di calunniatori e ingiustizie in questo splendido territorio della città delle terme, essendo testimoni termitani Gaspare De Vega, Francesco Bonafede, Paolo Bruno, Vincenzo Satariano, Don Paolo Bruno, sindaco, posero questa lapide e i fregi della stessa città come segno di eterno rispetto. 1647.»
Di notevole rilievo è l’effige posta sopra il portale d’ingresso come monito nei confronti della nascente comunità di Trabia, affinché la stessa rispettasse i confini territoriali.
«Questo tempio sacro in onore della Vergine e Madre Maria delle Grazie è posto nel territorio della splendissima città delle terme, come già fu stabilito 21 JULII XIV INDICT 1646»
L’iscrizione marmorea sancisce la vittoria della fede che va oltre le diatribe territoriali.
Durante l’ampliamento del 1640, nella chiesa venne costruita la canonica e realizzato il giardino interno, mentre negli anni successivi, intorno alla fine del ‘600, venne arricchita con stucchi di stampo Serpottiano e fu dotata di un campanile di cui rimane ancora oggi ben conservata la campana del 1691, completamente realizzata in bronzo, che riporta la firma di un certo Nicola Galioto.
Su di essa compare tutto attorno la scritta:
«Me fecit Fran: cus l’adragnain scholar li caput M: Ran: 1691»
Negli anni a venire la chiesa di Maria Santissima delle Grazie si presuppone sia andata in un certo qual modo in disuso. La causa potrebbe essere ricercata nell’arrivo nelle terre di Termini di Pietro Ralaja, Capitano d’arme e guerra agli ordini della Sacra Reale Maestà che impose ai cittadini di Termini tasse talmente elevate da costringere presumibilmente i contadini che abitavano intorno alla chiesetta a trasferirsi in città.
Come si evince dalla effige presente alla sinistra dell’entrata principale, all’interno della chiesa fu consacrata una lapide in onore di tale Antonio Lo Presti da Termini Imerese (13/12/1840- 13/5/1870). Da un sopralluogo però si potrebbe presumere che il salma non sia nel muro ma che la lapide fu poggiata lì dopo uno dei tanti restauri che la chiesa ha subito.
La chiesa della Madonna delle Grazie, subito dopo la seconda guerra mondiale, ha visto nascere e ha dato i colori al gruppo scout ASCI Trabia1 che operò in questa sede per almeno un decennio. Nello stesso periodo, da fonti locali, la canonica era abitata da un frate, Fra Rosario, che viveva di elemosine e dei frutti dell’orto annesso alla chiesa.
A conferma di questo e a perenne ricordo, nel 2007 la confraternita insieme al gruppo scout ha posto nel giardino esterno della chiesa, dove oggi troviamo anche la cappella, una pietra con il fazzolettone colorato con i colori degli scout del Trabia1
Sul finire degli anni ‘50, a causa del fumo provocato dalle candele e dai ceri usati per illuminare la chiesa, le pareti e gli stucchi si presentavano anneriti e i confrati del tempo, non curanti del patrimonio artistico ovvero del valore degli stucchi presenti nella chiesa, pensarono bene di dipingere le pareti di bianco con l’intento di preservarne il valore.
Cosa che a quanto si vede dalla foto di cui sopra è riuscita ai vecchi confrati, lasciando intatti fino a noi i segni di pennellate dorate caratteristiche del lavoro del Serpotta.
Successivamente, o più probabilmente negli stessi anni, ci fu una nuova e parziale ristrutturazione della canonica, con la posa del pavimento della sacristia donato da Antonino Arena, inaugurato l’8 settembre 1960.
Agli inizi degli anni ’80 il Cardinale Pappalardo riunì i due preti delle vicine cittadine dichiarando rettore della chiesetta il parroco di Trabia, pur essendo su territorio di Termini Imerese.Paragrafo
Con i finanziamenti dei devoti emigrati trabiesi oltremare, residenti principalmente negli Stati Uniti, tra il 2006 e il 2008 venne restaurato il tetto, il sagrato e il prospetto della chiesa. A testimonianza dei lavori venne posata una effige, visibile nella sacristia.